Nei mesi di marzo e aprile 2025 PageNet ha installato uno scanner presso l’Università Statale di Milano, in particolare un ATIZ Mark 2 Lite con camere Canon EOS R5, nell’ufficio Piattaforme tecnologiche, dove lavora Fabio Perotta, che si è occupato, insieme a Yuri Gallo, della selezione delle attrezzature necessarie per realizzare un progetto di digitalizzazione degli annuari dell’Università Statale di Milano.

Un lavoro consistente. Di quale arco di tempo stiamo parlando?

Di tutti gli annuari dal 1924, anno di fondazione dell’Università, al 2000.

Che cosa contengono?

Notizie d’archivio, notizie sui corsi attivati in ciascuna facoltà, discorsi di apertura dell’anno accademico dei rettori… Sono fonti storiche molto interessanti, perché mostrano l’influenza del contesto storico nella vita universitaria. Basti pensare al ventennio fascista o agli anni delle proteste studentesche a partire dal Sessantotto.

E come avete realizzato questo progetto?

All’inizio non avevamo le idee molto chiare. Il primo prototipo dell’annuario 1924 proposto alla Governance è stato digitalizzato con una fotocopiatrice, ma la procedura era lenta e si rischiava di rovinare i libri. Ottenuto il via al progetto, abbiamo iniziato a cercare che cosa potesse offrire il mercato a livello di scanner. Abbiamo contattato tre fornitori, e la nostra scelta è caduta su PageNet.

Università statale Pagenet

Perché?
Siamo rimasti colpiti dalla soluzione proposta dagli scanner Atiz. Rispetto a tutte le altre possibilità, ci sembrava quella più particolare, ma anche più adatta alla nostra esigenza. In che senso? Separare la meccanica della struttura dalle macchine fotografiche e anche dal software era proprio quello che cercavamo. Questa modularità ci è piaciuta molto. Abbiamo fatto, a nostro avviso, una scelta ottima.

Come è andata l’installazione?

C’è stato un piccolo contrattempo per un problema dovuto alle macchine fotografiche, che poi è stato risolto in tempi brevi da PageNet. L’assistenza e il servizio sono le qualità principali di questa azienda. Siamo in contatto costante con Stefano, che è venuto molte volte in Università a parlare con noi delle migliori configurazioni di scansione. Questo ci ha permesso di rendere il processo di lavoro molto più efficiente, perché abbiamo individuato il modo migliore per procedere.

Lei si sta occupando concretamente del lavoro con gli annuari?

No, non sono operativo. Il lavoro di scansione verrà realizzato dal mio collega, Ludovico Biancardi, sotto la supervisione del nostro responsabile, Leonardo Bassanini, e con la collaborazione del personale dell’Ufficio Segreteria e Sportello di Direzione a cui verrà affidata la parte di controllo OCR. Il progetto, infatti, ha anche fini di inclusione lavorativa permettendo di potenziare competenze digitali utili per migliorare la propria condizione professionale.

La digitalizzazione è già iniziata?

Siamo in attesa di concludere la “lista della spesa” per certe voci ancora necessarie, come ad esempio lo spazio di archiviazione a lungo termine ancora da definire. Siamo in fase preparatoria, ma inizieremo le scansioni a breve.

Quanto tempo impiegherete?

Avendo come obiettivo livelli di accuratezza del testo molto elevati, abbiamo preventivato circa un paio d’anni.