La storica casa editrice Bignami, fondata nel 1931, ha accompagnato generazioni di studenti sui banchi di scuola. Matteo Testi, classe 1993, si occupa oggi della direzione operativa-finanziaria, mentre Matteo Basilico, classe 1995 è direttore generale commerciale. “Ci conosciamo da più di dodici anni, dai tempi delle superiori” raccontano. “Nel corso del tempo non ci siamo mai persi di vista e abbiamo proseguito la nostra formazione in modo decisamente complementare. Questo ci ha permesso di definire molto bene i nostri ruoli lavorativi in Bignami”.
Quali sono le prime azioni che avete fatto in azienda?
Poco dopo aver rilevato la maggioranza delle quote della Società ed essere subentrati alla precedente gestione, ci siamo accorti che diversi materiali non erano aggiornati. Parte del catalogo era già stata digitalizzata, mentre di alcuni testi avevamo solo copia cartacea, oppure vecchi file erano consultabili solo con un’expertise specifica. Qui entra in gioco PageNet.
Cosa avete chiesto a PageNet?
Il lavoro di PageNet è stato la scansione e la lettura ottica, che ci hanno permesso di avere materiale “pronto stampa”, da editare, modificare o integrare ove necessario. PageNet ha digitalizzato i Bignami storici: la vecchia serie filosofica degli anni Cinquanta del professore Ernesto, con i titoli su Kant, Hegel, Cartesio e Vico, i volumi di lingue, quelli di biologia…
Sia materie umanistiche che scientifiche? Esatto.
Come vi siete trovati con PageNet?
Molto bene. Il lavoro svolto da Stefano è stato più che soddisfacente sia per la gestione del rapporto con noi che per il lavoro pratico di scannerizzazione.
Se doveste descrivere in tre parole PageNet, cosa direste? Gentilezza, professionalità, tempismo. Non abbiamo mai dovuto rincorrere nessuno di PageNet. Un aspetto che abbiamo davvero molto apprezzato è il lavoro integrato con MilanoEdit, con cui PageNet condivide locali e competenze.
Il lavoro di digitalizzazione che volete svolgere è concluso o prosegue?
Ad oggi abbiamo 120 titoli, a cui si possono affiancare quelli “pronto stampa”, per immetterli nel circuito libraio. Il catalogo storico comprende 800 titoli, da cui dobbiamo selezionare e analizzare su quali lavorare.
Bignami è di fatto sinonimo di sintesi, come si può leggere su qualsiasi dizionario, ormai. È ancora attuale è interessante?
Decisamente sì. Siamo lontani dal milione e mezzo di copie stampate negli anni Novanta. Ma il marchio è molto conosciuto, è stato un vero e proprio fenomeno culturale e l’empatia che questo nome genera ancora su chi l’ha conosciuto è molto forte. Oggi la sintesi non è più una scorciatoia ma è un paradigma della società e il nostro desiderio è quello di valorizzare il DNA che ha sempre caratterizzato la nostra casa editrice, ponendo la sintesi e l’organizzazione dei dati al centro della nostra attività.
Dove sognate di portare Bignami nei prossimi anni?
Stiamo studiando come riposizionarci nel mercato che per decenni abbiamo dominato. Vorremmo far tornare Bignami un punto di riferimento per studenti ed adulti, diversificando l’offerta sia in termini di contenuti che di modalità di fruizione.